Spesso, nel lavoro terapeutico, ci troviamo di fronte a schemi di comportamento, difficoltà emotive e sintomi che sembrano ripetersi di generazione in generazione all’interno di una famiglia. Questo fenomeno, noto come trauma intergenerazionale, si riferisce alla trasmissione di esperienze traumatiche e dei loro effetti psicologici da una generazione all’altra.
Immaginate un sasso lanciato in uno stagno: le onde generate dal suo impatto si propagano ben oltre il punto di origine. Allo stesso modo, un trauma può lasciare un’impronta profonda non solo sull’individuo che lo subisce, ma anche sui suoi discendenti, anche se questi non ne hanno avuto esperienza diretta.
Come si manifesta il trauma intergenerazionale?
Il trauma intergenerazionale può manifestarsi in una varietà di modi, tra cui:
- Difficoltà relazionali: problemi di attaccamento, incapacità di stabilire relazioni sane, ripetizione di schemi relazionali disfunzionali.
- Problemi emotivi: ansia, depressione, rabbia, senso di colpa, vergogna.
- Sintomi fisici: disturbi psicosomatici, malattie croniche.
- Comportamenti a rischio: abuso di sostanze, autolesionismo, comportamenti compulsivi.
- Difficoltà nell’elaborazione del lutto e della perdita.
- Senso di identità fragile: difficoltà a definire se stessi e i propri confini.
Meccanismi di trasmissione
Ma come si trasmette il trauma attraverso le generazioni? Diversi meccanismi contribuiscono a questo fenomeno:
- Trasmissione genetica: studi recenti suggeriscono che l’esposizione a traumi può alterare l’espressione dei geni, influenzando la predisposizione a disturbi psicologici nelle generazioni successive. (Yehuda et al., 2005)
- Modelli di attaccamento: i genitori traumatizzati possono avere difficoltà a fornire ai propri figli un attaccamento sicuro, influenzando lo sviluppo emotivo e relazionale di questi ultimi. (Bowlby, 1969)
- Comunicazione familiare: il silenzio, la negazione o la distorsione degli eventi traumatici all’interno della famiglia impediscono l’elaborazione del trauma e ne perpetuano l’influenza. (Danieli, 1998)
- Narrazioni familiari: le storie e i miti familiari, spesso intrisi di dolore e sofferenza, contribuiscono a trasmettere il peso del trauma alle generazioni successive. (Rosenthal, 2018)
- Epigenetica: modifiche ereditabili nell’espressione genica che non alterano la sequenza del DNA, ma influenzano il modo in cui i geni vengono “letti” dalle cellule. (Kellermann, 2013)
Esempi di trauma intergenerazionale
- Olocausto: i figli e i nipoti dei sopravvissuti all’Olocausto possono presentare elevati livelli di ansia, depressione e disturbi da stress post-traumatico, anche se non hanno vissuto direttamente l’orrore dei campi di concentramento. (Danieli, 1998)
- Guerre e conflitti: le esperienze di guerra possono avere un impatto a lungo termine sulle famiglie dei soldati, con conseguenze psicologiche che si ripercuotono sulle generazioni future. (Braga et al., 2012)
- Abusi e maltrattamenti: i bambini che subiscono abusi o maltrattamenti hanno un rischio maggiore di sviluppare problemi psicologici e di ripetere gli stessi schemi di comportamento con i propri figli. (Cicchetti & Toth, 2005)
- Migrazioni forzate: l’esperienza della migrazione, spesso accompagnata da perdita, lutto e discriminazione, può generare traumi che si trasmettono alle generazioni successive. (Schwartz et al., 2015)
Il ruolo della psicoterapia
La psicoterapia svolge un ruolo fondamentale nell’interrompere il ciclo del trauma intergenerazionale. Attraverso un percorso terapeutico, le persone possono:
- Prendere consapevolezza dell’influenza del trauma familiare sulla propria vita.
- Elaborare il dolore e le emozioni legate al trauma.
- Sviluppare strategie di coping per gestire i sintomi e le difficoltà.
- Costruire relazioni sane e interrompere i modelli disfunzionali.
- Creare una nuova narrativa familiare basata sulla resilienza e la speranza.
Conclusioni
Il trauma intergenerazionale è un fenomeno complesso che richiede attenzione e comprensione. Riconoscere l’influenza del passato sulla nostra vita presente è il primo passo per liberarci dalle sue ombre e costruire un futuro più sano e sereno per noi stessi e per le generazioni future.
Riferimenti bibliografici
- Bowlby, J. (1969). Attachment and loss: Vol. 1. Attachment. New York: Basic Books.
- Braga, L. L., Mello, M. F., & Coelho, F. M. (2012). Intergenerational transmission of war-related trauma: A review. Revista Brasileira de Psiquiatria, 34(2), 230-238.
- Cicchetti, D., & Toth, S. L. (2005). Child maltreatment. Annual review of clinical psychology, 1, 409-438.
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